Finisce il sogno dell’Open Government?

giugno 20, 2011

Bad news per chi sognava che il vento di cambiamento proveniente dagli USA potesse un giorno soffiare anche sulla PA italiana.

L’amministrazione Obama ha tagliato pesantemente gli investimenti sull’Open Government, dopo che ne aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Lo stesso Vivek Kundra, fortemente voluto da Obama e figura carismatica del movimento Open Government, ha gettato la spugna rassegnando le dimissioni da capo dell’ufficio informatico della Casa Bianca. Che si sia reso conto di lottare contro i mulini a vento?

L’articolo di Punto Informatico fa un ottimo riassunto della vicenda.


Obama partorisce finalmente la Open Government Directive

dicembre 11, 2009

Varata l’8 dicembre la Open Government Directive, formalizzazione attesa da mesi delle idee espresse nel memorandum intitolato Transparency and Open Government. Punto Informatico ha pubblicato un ottimo articolo.


Do It Ourselves: il motto dell’idea di Government as a Platform di Tim O’Reilly

settembre 10, 2009

Il concetto centrale dell’idea Government as a Platform è il Do It Ourselves, spiegato in questo video dal visionario Tim O’Reilly.

Vodpod videos no longer available.
more about ““Do It Ourselves”: Tim O’Reilly on Go…“, posted with vodpod

Summit su Government 2.0 a Washington

settembre 9, 2009

Oggi e domani si tiene a Washington il Gov 2.0 Summit, conferenza che rilancia l’idea di far leva sulle nuove opportunità offerte dal Web 2.0 per riformare la Pubblica Amministrazione USA.

Tantissimi i partner di lusso, da Microsoft a Google, HP e Intel, ma l’ideatore del summit è Tim O’Reilly, fondatore dell’omonima casa editrice, con la sua vision di Government as a platform.


Open Government: report di un viaggetto virtuale negli USA

luglio 31, 2009

Tutto ha origine dal messaggio di Obama che conia il nuovo concetto di Open Government:

Questo avrebbe dovuto originare la Open Government Directive (una vera e propria legge) che però non è ancora uscita.

Il dato di fatto è che comunque sono sorte innumerevoli organizzazioni per il Government 2.0:
http://www.ostp.gov/cs/opengov/
http://www.government20club.org/

Seguono alcuni esempi di iniziative a livello di amministrazione centrale federale.

http://www.recovery.gov/
I cittadini possono vedere come viene speso il denaro pubblico (trasparenza)

http://www.data.gov/
Le amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini i dati che interessano (liberalizzandone l’elaborazione) e gli strumenti per esplorarli. Il servizio si arricchisce in maniera partecipativa perchè i cittadini possono proporre i dati che desiderano veder pubblicati.

http://www.healthreform.gov/
Attraverso questo portale l’amministrazione centrale ascolta le proposte dei cittadini circa l’ambizioso progetto di Obama di riformare la sanità americana, ed informa i cittadini.
Questo è la dimostrazione che al centro di ogni importante scelta politica di Obama c’è il concetto di partecipatività abilitato dalle nuove tecnologie.

A livello locale c’è il caso d’avanguardia del District of Columbia, la provincia di New York.
Qui il laboratorio OCTO-Lab ha sviluppato Open 311 API, un insieme di librerie software che permettono la “traduzione” sul web del servizio di Call Center Municipale (311) attraverso il quale è possibile richiedere una serie di servizi (ad es. raccolta rifiuti ingombranti, denuncia segnali stradali danneggiati, …)

Le librerie Open 311 API sono ancora in versione beta, ma già quasi tutti i servizi forniti dal Call Center sono stati implementati come web services; l’obiettivo di aver realizzato tale piattaforma standard è quello di abilitare il cittadino ad interfacciarsi a tali servizi attraverso tutti i possibili canali Internet-based.
A tal fine è stata organizzata una competizione per costruire applicazioni web 2.0 basate su Open 311 API.
Quella che mi ha impressionato maggiormente, soprattutto perchè abbraccia molti servizi, è la seconda classificata del secondo round; questa è la demo.

Il messaggio principale che colgo da questa esperienza è: l’uso da parte del cittadino del social network con cui è familiare popolare (facebook) non significa che chi sta dall’altra parte (impiegato della PA) deve usare il social network stesso per essere notificato della richiesta del cittadino: la richiesta giunge ai destinatari appropriati seguendo i flussi appropriati (nel caso analizzato, Open 311 API). L’applicazione facebook è solo un’interfaccia per accedere a tali servizi, ma porta con sè tutto il valore aggiunto che conosciamo (in primis il “passaparola” virtuale che permette alle applicazioni facebook di diffondersi)