Tutto ha origine dal messaggio di Obama che conia il nuovo concetto di Open Government:
Questo avrebbe dovuto originare la Open Government Directive (una vera e propria legge) che però non è ancora uscita.
Il dato di fatto è che comunque sono sorte innumerevoli organizzazioni per il Government 2.0:
http://www.ostp.gov/cs/opengov/
http://www.government20club.org/
Seguono alcuni esempi di iniziative a livello di amministrazione centrale federale.
http://www.recovery.gov/
I cittadini possono vedere come viene speso il denaro pubblico (trasparenza)
http://www.data.gov/
Le amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini i dati che interessano (liberalizzandone l’elaborazione) e gli strumenti per esplorarli. Il servizio si arricchisce in maniera partecipativa perchè i cittadini possono proporre i dati che desiderano veder pubblicati.
http://www.healthreform.gov/
Attraverso questo portale l’amministrazione centrale ascolta le proposte dei cittadini circa l’ambizioso progetto di Obama di riformare la sanità americana, ed informa i cittadini.
Questo è la dimostrazione che al centro di ogni importante scelta politica di Obama c’è il concetto di partecipatività abilitato dalle nuove tecnologie.
A livello locale c’è il caso d’avanguardia del District of Columbia, la provincia di New York.
Qui il laboratorio OCTO-Lab ha sviluppato Open 311 API, un insieme di librerie software che permettono la “traduzione” sul web del servizio di Call Center Municipale (311) attraverso il quale è possibile richiedere una serie di servizi (ad es. raccolta rifiuti ingombranti, denuncia segnali stradali danneggiati, …)
Le librerie Open 311 API sono ancora in versione beta, ma già quasi tutti i servizi forniti dal Call Center sono stati implementati come web services; l’obiettivo di aver realizzato tale piattaforma standard è quello di abilitare il cittadino ad interfacciarsi a tali servizi attraverso tutti i possibili canali Internet-based.
A tal fine è stata organizzata una competizione per costruire applicazioni web 2.0 basate su Open 311 API.
Quella che mi ha impressionato maggiormente, soprattutto perchè abbraccia molti servizi, è la seconda classificata del secondo round; questa è la demo.
Il messaggio principale che colgo da questa esperienza è: l’uso da parte del cittadino del social network con cui è familiare popolare (facebook) non significa che chi sta dall’altra parte (impiegato della PA) deve usare il social network stesso per essere notificato della richiesta del cittadino: la richiesta giunge ai destinatari appropriati seguendo i flussi appropriati (nel caso analizzato, Open 311 API). L’applicazione facebook è solo un’interfaccia per accedere a tali servizi, ma porta con sè tutto il valore aggiunto che conosciamo (in primis il “passaparola” virtuale che permette alle applicazioni facebook di diffondersi)